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Cervicalgia o non cervicalgia…questo è il dilemma!

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Funfact: la cervicale ce l’abbiamo tutti, la cervicalgia no. Infatti quando parliamo di cervicale, intendiamo il tratto cervicale, cioè la parte della colonna vertebrale che sostiene il capo, mentre la cervicalgia è un disturbo che si manifesta con un dolore localizzato in questo tratto.

Cos’è la cervicalgia?

Per cervicalgia si intende un disturbo muscolo-scheletrico che si manifesta con un dolore localizzato nella parte posteriore del collo, che può estendersi fino a spalla e braccio, per cui si parla spesso di cervico-brachialgia.

La cervicalgia può essere di natura:

  • muscolare. È la forma più comune, generalmente di tipo acuto, che può essere causata da una protratta postura scorretta oppure a seguito di un brusco movimento del collo.
  • vertebrale ha prevalentemente carattere cronico ed è quella che consegue ad una patologia degenerativa del rachide cervicale.

Le cause della cervicalgia sono molteplici, e alcune assolutamente banali, come un materasso troppo morbido o un cuscino non adeguato oppure una postura incongrua di sonno, come dormire su un sofà.

Quali sono i sintomi?

I sintomi possono essere distinti in:

  • Sintomi osteo-muscolari. La cervicalgia è percepita come un dolore costante e di entità variabile a livello del collo. Il dolore assume il tipico carattere del “torcicollo”, che ostacola i naturali movimenti del tratto cervicale, con difficoltà di vario grado a girare il capo o a piegarlo verso lo sterno.
  • Sintomi neurologici. Sono costituiti da intorpidimento e formicolio localizzato, brachialgia, debolezza del braccio e della mano ma talvolta possono essere presenti parestesie, sotto forma di formicolii o sensazioni di calore, in varie parti del corpo.

A seconda di quali prevalgano o se vi è commistione di sintomi osteo-muscolari e neurologici come descritti sopra, si identificano le seguenti tre varianti di cervicalgia:

  1. Cervicalgia semplice in cui il dolore è meramente riferito al collo ed è costituita da soli sintomi osteo-muscolari.
  2. Cervico-brachialgia allorquando il dolore si estenda al braccio, con concomitanza di altri fenomeni neurologici.
  3. Sindrome cervico-cefalica se sono presenti sintomi secondari quali cefalea, vertigini, acufeni, etc.

Come si cura la cervicalgia?

Non tutti i casi di cervicalgia richiedono l’utilizzo di terapie farmacologiche. Infatti, un buon numero di casi di cervicalgia semplice guariscono in breve tempo e si possono curare con impacchi freddi per ridurre l’infiammazione, impacchi caldi e massaggi per rilassare la muscolatura.
Nel caso invece di contratture muscolari e di dolore persistente è necessario il ricorso a trattamenti di maggiore efficacia: la prescrizione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici e iniziare un percorso riabilitativo con esercizi specifici per il collo, norme educative e comportamentali per affrontare la paura del movimento associata al dolore che spesso condiziona le attività quotidiane. Un valido aiuto è fornito da terapie come osteopatia, trattamenti fasciali, manipolazioni cervicali e terapie fisiche (laser e tecar).
Se la cervicalgia è sostenuta da una condizione di patologia degenerativa della colonna accertata, è indispensabile un’osservazione specialistica per valutare il trattamento più adatto.

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